CATANIA – È stata una sera che resterà impressa nel cuore di chi c’era. Tra le luci soffuse e il profumo intenso del vino che matura in silenzio, Cru Winery, la scorsa domenica, ha ospitato la presentazione del libro “A piedi scalzi”, un memoir scritto da Carmelo La Delfa, dedicato al fratello Giuseppe, figura amatissima a Catania, conosciuta da tantissimi e circondata da una rete fitta di amici, affetti e stima sincera. Un viaggio emotivo profondo, intimo, capace di toccare corde universali.
Il pubblico – raccolto, partecipe, visibilmente commosso – ha ascoltato le parole di Carmelo, che con voce ferma e cuore aperto ha dato vita a ricordi, aneddoti e racconti di una vita vissuta fianco a fianco con il fratello. “A piedi scalzi” non è soltanto una raccolta di memorie, è un gesto d’amore, un dialogo che attraversa il tempo e lo spazio, che riporta alla luce momenti di vita, gioia e complicità.
Carmelo racconta com’è nato il progetto:
«L’idea è nata una settimana dopo la morte di Giuseppe. La sua assenza era così potente da diventare presenza costante, ho sentito il bisogno che si continuasse a parlare di lui. Non ero certo che un libro fosse lo strumento adatto, ma sono arrivate coincidenze significative, segnali che ho riconosciuto e accolto. Un libro che mi è capitato tra le mani per caso – o forse no – trattava proprio di raccolte di testimonianze. Non avevo mai scritto nulla, ma ho deciso di studiare, di costruire una struttura con metodo, guidato dal design thinking e dalla mia formazione come mental coach. Le emozioni, che da sempre studio e accompagno, mi hanno indicato la strada».
L’atmosfera, curata ma volutamente informale, ha trasformato la serata in un abbraccio collettivo. Tra un bicchiere di vino e l’altro, la luce delle stelle ha illuminato le parole di Carmelo che sono risuonate come poesia: sincere, cariche di sentimento e nostalgiche. La voce degli affetti familiari si è fatta racconto, diventando una strada tra passato e presente, tra assenza e memoria.
La scrittura ha veicolato Carmelo in un’esplorazione emotiva efficace:
«Questo libro mi ha dato la possibilità di piangere, di sentire ogni parola sulla pelle. Nei primi mesi dall’accaduto non ho avuto tempo per il dolore, dovevo occuparmi degli altri, di chi soffriva più di me. Ma ogni lettera scritta è stata una lacrima, anche quando i ricordi giungevano dagli amici. È stato un viaggio intenso, di crescita interiore. Ieri sera ho chiuso un cerchio, insieme agli sguardi commossi di chi era lì, ma per chi lo vorrà ci sarà un secondo appuntamento».
Giuseppe La Delfa è stato per tutta la vita direttore sportivo dell’Orizzonte Catania, la squadra di pallanuoto femminile più titolata d’Europa, alla quale ha dedicato anima, passione e cuore. Per chi lo ha conosciuto, non era solo un dirigente, ma un punto di riferimento, una guida silenziosa, sempre presente, sempre con il sorriso. E proprio per onorarne la memoria, il prossimo 29 giugno si terrà un memorial di pallanuoto all’Equipe, lo storico impianto sportivo dove si allena l’Orizzonte e che per Giuseppe era molto più di un luogo: era casa.
Ad accompagnare la lettura, musiche leggere, sguardi intensi, silenzi carichi di significato. Il pubblico non era lì solo per ascoltare, ma per condividere. Ogni pagina letta ha evocato immagini vivide, come se Giuseppe fosse lì, seduto tra i presenti, scalzo, sorridente, vivo nei ricordi di chi lo ha amato. Una serata che ha saputo lasciare il segno. Solo verità, gratitudine e quella rara capacità di commuovere senza retorica. A piedi scalzi, come i sentimenti veri.