A Tavola con i Florio: intervista a Marella Ferrera

da | Mar 11, 2025 | Storie di oggi

L’eleganza, la storia e l’arte della ceramica siciliana tornano a risplendere nella mostra “A Tavola con i Florio. Collezioni ceramiche 1900-1940”, visitabile fino al 20 maggio 2025 presso il MF Museum & Fashion di Catania, lo spazio museale che fu già del Principe Biscari rivive con la creatività della stilista catanese. L’allestimento curato da Marella Ferrera insieme agli studiosi Vincenzo Profetto e Antonino Lo Cascio, offre un viaggio immersivo nella bellezza senza tempo della Manifattura Ceramica Florio.

La mostra è un raffinato percorso espositivo che accosta pezzi unici della collezione personale di Marella Ferrera a rarità provenienti dalle raccolte di appassionati collezionisti. Al centro dell’esperienza, una tavola finemente apparecchiata – frutto della collaborazione tra la stilista e Paolo Gagliardi – che mette in scena la ricercatezza dello stile liberty e dell’estetismo inglese, caratteristici del periodo produttivo.

L’installazione “Omaggio a Franca Florio” di Domenico Pellegrino arricchisce il percorso, e letteralmente illumina questa figura femminile così carica di significati, evocandone l’aura sofisticata della donna simbolo della Belle Époque siciliana. A completare la mostra, una sezione dedicata alle ceramiche futuriste di Giacomo Balla e Uberto Bonetti, oltre alle vetrate firmate dall’architetto catanese Carmelo Aloisi e alle creazioni di Pippo Rizzo.

L’incontro con Marella Ferrera, cuore pulsante di questa iniziativa, è uno sguardo sul percorso artistico e professionale di un talento creativo legato a doppio nodo alla città di Catania. A lei abbiamo riservato alcune domande:

La tecnologia ha cambiato profondamente il mondo della moda e del design. Qual è il suo rapporto con linnovazione?

“Apprezzo la nascita della tecnologia applicata al processo produttivo, alla comunicazione, alla creatività. Noi siamo cresciuti in un mondo dove imporsi voleva dire necessariamente essere all’altezza… ho guadagnato tutte le tappe con immensi sacrifici, ma lo rifarei allo stesso modo. Detesto, però, il fatto che i ragazzi oggi non riescano più a fare uno schizzo di moda a mano libera senza utilizzare il tablet.”

Il mondo della moda è in costante evoluzione. Come vede il cambiamento della haute couture nel panorama attuale?

“Il mondo della moda riflette il cambiamento del mondo nelle sue direzioni. Un tempo la couture era destinata a una clientela prettamente europea e a una nicchia internazionale. Oggi è l’esatto opposto, per ovvie ragioni economiche, quindi le proposte sono mirate a conquistare sempre più quei mercati in crescita economica e, se mi posso permettere, anche nel gusto.”

Negli ultimi anni ha intrecciato un nuovo rapporto con il design. Ci racconta il progetto ‘Sciara’?

“Negli ultimi dieci anni ho affrontato una nuova sfida: il mondo del design con Paola Lenti. La creazione di un nuovo progetto, ‘Sciara’, che per me rappresenta una continuità con il grande amore applicato già alle mie collezioni negli anni ’90: la pietra lavica.”

Sicilia e bellezza sembrano essere due concetti inscindibili nel suo lavoro. Come vive il legame con la sua terra?

“Il mio mondo è una visione di bellezza anche dove difficilmente è visibile. Per questo motivo la mia Sicilia è nuda… la vivo nella sua dimensione vera e non in quella reale, costantemente ferita e offesa per mano dell’uomo. Sicuramente il più bel dono ricevuto è stata la richiesta di potermi occupare dell’allestimento degli Acroliti di Morgantina al museo di Aidone, poi presentato all’Expo 2015 a rappresentare la Sicilia. Le mie Donne più belle e l’esperienza più forte in assoluto, se consideriamo che è la prima installazione archeologica nella storia.”

La mostra “A Tavola con i Florio” nasce anche da un legame personale con questa tradizione. Può raccontarci di più?

“La connessione è la continua ed inesauribile ricerca di segni che tessono i fili sottili di tutti i pensieri intrecciati nei secoli. Tanti anni fa ricevetti in dono dalla mia amica Livia, figlia di Donna Aga Paternò Castello (la donna che ha fatto riconoscere la razza del cirneco dell’Etna), dei piatti Florio. Percepii quel gesto come un passaggio di testimone, perché fu accompagnato da una frase: ‘Tu dovrai avere dei Florio’. Solamente oggi ho capito il valore di quel gesto.”

Dalla moda al design, dalle installazioni artistiche al teatro. Qual è stato il filo conduttore del suo percorso?

“In tutti questi lunghi anni abbiamo sempre affrontato tutto con lo stesso spirito e lo stesso impegno… mostre, allestimenti, sfilate come sceneggiature di un film. Il tema della narrazione è fondamentale in ogni gesto che esprime una continuità con il passo successivo. Ho amato tutto allo stesso modo e sicuramente la mia esperienza in teatro per un decennio accanto al grande coreografo e regista Micha Van Hoecke è stata la mia passione più profonda.”

Quali sono i progetti futuri?

“Chi può dirlo? Vivo ogni giorno con la tensione creativa di sempre, accolgo nuovi progetti e nuove sfide in ogni direzione… e ci sono mondi ancora da esplorare che desidero fortemente.”

 

Con questa mostra, Marella Ferrera conferma ancora una volta la sua capacità di unire storia, arte e bellezza in un racconto che va oltre la moda, oltre il design: un viaggio nel tempo, a tavola con i Florio.

Orari di visita: Venerdì, sabato e domenica: 10.00-13.00 / 15.00-19.00. Martedì-giovedì: visite per gruppi solo su prenotazione. Prenotazioni e visite guidate: Edoardo Scirè: 336 868851 mail: edoardo@marellaferrera.com.

Foto Mostra: Brunella Bonaccorsi

Foto Archivio: Marella Ferrera