“La mia sicilianità è fondamentale per il lavoro che svolgo. È nel mio DNA e viene fuori in tutte le mie creazioni. Sono certo che l’imprinting delle mie origini si noti moltissimo anche nella mia ultima collezione.”
Queste le parole dello stilista catanese Marco Strano alla presentazione della sua nuova collezione “Armonia in bianco maggiore”, che si è tenuta domenica 28 gennaio all’interno del suggestivo Monastero dei Benedettini di Catania.
E proprio la sicilianità a cui fa riferimento il designer emerge in ogni dettaglio dei suoi capi, assieme alla preziosa artigianalità con cui firma le sue collezioni.
Dalle paillettes allo chiffon, dai brillanti outfit da sera agli esclusivi abiti da sposa, Marco crea i suoi capi partendo direttamente dal busto sartoriale.
Mixando materiali poveri come juta e carta pesta a pizzi siciliani e francesi, tulle e tessuti realizzati a mano, per “Armonia in bianco maggiore” ha dato vita a un dialogo tra tecno e romanticismo.
L’artigianato diventa così Alta Moda, e i suoi capi esclusivi ci introducono al vero lusso dei nostri tempi: quello che si allontana dalle macchine e dalla distribuzione in larga scala per dare spazio alla creatività, ai ricami, alle lavorazioni preziose delle stoffe, alle tecniche antiche.
Si torna quindi indietro nel tempo, ai sarti e alle sarte che dedicavano il proprio tempo a realizzare abiti eccezionali, ricchi di minuzie della tradizione siciliana, preziosi per la propria unicità.
La sartorialità di Marco Strano assume così un leitmotiv che accomuna tutte le sue collezioni: “couture”, che è sinonimo di artigianalità e ricerca dei materiali.
Tra le proposte del 2024 spiccano e brillano paillettes stropicciate e dipinte con colori fluo e metallici per creare un effetto tridimensionale, incastonate in tessuti preziosi e fiori di chiffon cuciti assieme a materiali tecnici.
La cura dei dettagli affiora soprattutto sugli abiti da sposa, i cui tessuti e ricami “scorrono su un pentagramma bianco: il colore per eccellenza delle spose, che descrivo in tono “maggiore” perché si allunga nelle sue svariate nuance. In ogni abito sono presenti almeno due o tre materiali diversi che si armonizzano tra lo loro e diventano un unicum indissolubile” – afferma il designer.
Per chi assiste alla sfilata è subito chiaro l’obiettivo di Marco, quello di far sentire le donne comode e leggere, romantiche, ma non troppo. Le gonne morbide, i bustier abbinati ai fiori ricamati, le paillettes e i colori intensi creano un mondo sognante e fluttuante, facendoci vivere una favola moderna sulle note “armoniche” dei tessuti creati dallo stilista.
Il vero lusso della moda, quindi, noi siciliani e siciliane ce lo portiamo dentro. Scorre nelle nostre vene e trova la sua forma migliore tramite le mani sapienti e la creatività di grandi stiliste e stilisti come Marco Strano.
L’artigianalità delle nostre nonne, di quelle signore che si riunivano – e per fortuna ancora si riuniscono – nei circoli di ricamo per rammendare le esperienze della propria vita, ha oggi un grande valore che va riconosciuto e celebrato, così come ci ha mostrato lo stilista catanese.
Noi abbiamo potuto celebrarlo insieme a lui e al suo team, la cui maestria ha reso la nostra domenica più leggera e luminosa.
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