Sabato 27 settembre Catania ha vissuto una giornata memorabile con la terza edizione di Bianchi di Sicilia, evento che ha trasformato il centro storico in un grande palcoscenico del gusto e della cultura. Tra Piazza Scammacca e il Palazzo della Cultura oltre 120 cantine e produttori hanno dato vita a un’esperienza sensoriale unica, fatta di degustazioni, masterclass, incontri letterari e novità assolute come l’Oil Bar.
La pioggia delle ore precedenti non ha fermato lo spirito della manifestazione: il pubblico, numeroso e partecipe, ha risposto con entusiasmo, premiando il lavoro di una rete compatta di istituzioni, associazioni e imprenditori.
Le voci dei protagonisti
Maria Grazia Barbagallo – Vicepresidente AIS Sicilia e delegata AIS Catania
Figura centrale della sommellerie siciliana, Maria Grazia Barbagallo è l’ideatrice di Bianchi di Sicilia. Con competenza e visione ha guidato la manifestazione verso un livello sempre più alto, consolidando la rilevanza culturale ed enologica.
Cosa rappresenta per voi la terza edizione di Bianchi di Sicilia in termini di crescita dell’evento?
La terza edizione di Bianchi di Sicilia, sia per AIS che per la città di Catania, rappresenta un vero punto di partenza. Comune, Camera di Commercio, Università e Città del Vino ci hanno fornito un sostegno fondamentale. Abbiamo portato a Catania oltre 120 cantine da tutta la Sicilia, offrendo a cittadini e turisti un carosello di realtà produttive grandi e piccole: per un giorno la città ha vissuto un respiro nuovo.
Cosa consiglieresti a un giovane siciliano che desidera approcciarsi al mondo dei Bianchi di Sicilia?
Il consiglio è uno: conoscenza. I nostri corsi AIS formano non solo sommelier, ma anche consumatori consapevoli. Il vino non è quantità, ma qualità: imparare ad assaggiare, degustare, visitare le cantine e fare pratica è il primo passo per entrare nel mondo dei bianchi siciliani e italiani.
Gioele Micali – Responsabile eventi AIS Sicilia e delegato AIS Taormina
Professionista attento ai linguaggi innovativi del vino, Gioele Micali ha portato in questa edizione una prospettiva nuova con la masterclass “Bianchi insoliti”, capace di confrontare i vitigni siciliani con quelli del resto d’Italia.
Perché portare i visitatori a scoprire i “Bianchi insoliti” di tutta Italia in un evento dedicato ai vini siciliani?
L’idea era dare un respiro nazionale alla manifestazione: celebrare i vini di casa, ma anche confrontarli con quelli di altre regioni. Un modo creativo e costruttivo per mettere in dialogo vitigni diversi e far scoprire al pubblico territori meno noti.
Qual è stata la sorpresa della masterclass che ha guidato a Palazzo Scammacca?
“La selezione dei vini. Abbiamo proposto etichette che solitamente non si degustano, provenienti da aree vocate ai rossi o addirittura sconosciute. La sorpresa è stata proprio scoprire questi bianchi sotto una luce nuova, fuori dagli schemi.”
Chiara Russo – Responsabile comunicazione AIS Catania
Esperta di comunicazione culturale, Chiara Russo ha dato un’impronta narrativa e trasversale all’evento, trasformando il vino in un racconto che va oltre la degustazione.
Perché un festival del vino bianco ha bisogno anche di uno spazio letterario?
Perché il vino è cultura. Racconta la natura e l’uomo, il terroir e la passione di chi produce. I libri restituiscono emozioni che i social non possono trasmettere: leggere la storia di un produttore avvicina non solo gli appassionati, ma anche chi si approccia per la prima volta a questo mondo.
Come si comunica un evento del genere senza parlare solo agli addetti ai lavori?
La chiave è una comunicazione trasversale. Utilizziamo i social, certo, ma anche format innovativi che differenziano l’evento dagli standard. Così raggiungiamo esperti, curiosi e neofiti con lo stesso entusiasmo.
Andrea Sciò – Sommelier AIS e fondatore di Tondoil
Pioniere dell’olio EVO di qualità, Andrea Sciò ha portato a Bianchi di Sicilia una novità assoluta: l’Oil Bar, spazio dedicato alla scoperta e al confronto tra produttori e consumatori.
L’Oil Bar è una novità assoluta: come avete convinto il pubblico ad assaggiare e conoscere meglio l’olio?
Condivisione e confronto sono fondamentali. L’Oil Bar è nato come luogo d’incontro: i produttori raccontano non solo i propri oli, ma anche quelli degli altri, spiegando cultivar, territori e abbinamenti. Un solo olio in casa non basta: l’olio, come il vino, va scelto e abbinato.
Qual è la differenza tra un buon olio e un grande olio che tutti dovrebbero sapere riconoscere?
Un grande olio non è solo buono al gusto e all’olfatto: ha proprietà nutraceutiche, ricche di polifenoli e antiossidanti che fanno bene al cuore e alla pelle. Ma l’olio è delicato, più del vino: serve formazione per riconoscerlo. Usare un olio scadente in cucina rovina un piatto; un olio di qualità lo esalta.”
Nicola Vitale – Socio fondatore di Piazza Scammacca
Imprenditore visionario e tra gli artefici della rinascita di Piazza Scammacca, Nicola Vitale è stato tra i protagonisti dell’organizzazione dell’evento.
Piazza Scammacca è ormai un punto di riferimento per il gusto e la cultura a Catania: quanto è importante ospitare un evento come questo?
È importantissimo. Da quattro mesi un team lavora senza sosta, e nonostante il maltempo, grazie al Comune ci siamo riorganizzati. Piazza Scammacca, Sullaluna e AIS hanno fatto squadra con un unico obiettivo: offrire al pubblico la migliore esperienza possibile.
Quanto è importante che eventi come questo diventino occasioni di incontro tra produttori, appassionati e cittadini?
È diventata una grande festa. La cosa più bella è vedere produttori entusiasti e cittadini partecipi. Questi eventi creano valore, fanno conoscere le cantine e dimostrano che il vino è degustazione e cultura, non consumo fine a sé stesso.
Marinella Sammarco e Gabriella Cardascia – Autrici di Sicilia: passione in cucina
Madre e figlia, unite dall’amore per la Sicilia e la scrittura, hanno presentato il loro volume che racconta la cucina e il vino dell’isola con uno sguardo internazionale.
La passione per la scrittura è nata pensando alla Sicilia e alla sua cultura enogastronomica?
Sì. Volevamo far conoscere la nostra isola in Germania, dove viviamo. Durante la pandemia abbiamo scritto il nostro primo libro in tedesco, sempre sulla Sicilia. Questo nuovo lavoro è una carezza agli italiani all’estero e un invito ai tedeschi che imparano la nostra lingua. Chi è lontano porta sempre la Sicilia nel cuore.
La Sicilia è un’isola che si racconta facilmente o ha troppe particolarità?
La Sicilia è come una donna che si svela ogni volta. È generosa e si racconta con facilità, ma ogni volta richiede di essere riscoperta: c’è sempre qualcosa di nuovo, mai scontato.
Con oltre 120 cantine, masterclass tematiche, letteratura, olio EVO e degustazioni aperte, Bianchi di Sicilia 2025 ha dimostrato che Catania è pronta a diventare la capitale del vino bianco e delle eccellenze gastronomiche del Mediterraneo.
La città si è trasformata in un museo a cielo aperto, dove il vino è stato ambasciatore di cultura e di identità, l’olio simbolo di raffinatezza e salute, e i libri voce narrante di una terra che non smette mai di sorprendere.
Catania, con la sua energia e la sua accoglienza, ha confermato che i grandi eventi possono essere motori di sviluppo, promozione turistica e orgoglio per l’intero territorio siciliano.