Bollicine in Green: innovazione e sostenibilità al centro delle imprese siciliane

da | Dic 6, 2025 | Eventi e racconti delle città dell'isola

Sostenibilità e impresa, un connubio sempre più possibile grazie a Bollicine in Green, il nuovo format che sta appassionando (ed informando) i cittadini etnei. Professionisti, imprese e istituzioni si incontrano per condividere esperienze e strategie con l’obiettivo di promuovere pratiche efficienti e rispettose dell’ambiente.
Un’occasione per costruire una Sicilia più green e competitiva.

Piazza Scammacca, punto di riferimento nel centro storico etneo, ha ospitato il secondo appuntamento di Bollicine in Green, il format dedicato alla sostenibilità aziendale. Un incontro formativo, divulgativo e illuminante per i numerosissimi partecipanti.

“Bollicine in Green è un format per fare rete, per mettere insieme tanti player che operano sul territorio, che agiscono in sinergia gli uni con gli altri”, ha affermato Angela Colosimo, Ceo di Management Advisor MAD, sottolineando quanto sia importante organizzare incontri del genere per una Sicilia più green.

Tra i protagonisti dell’evento, l’Ing. Antonio Munafò, di Emmequadro e co-ideatore del format, il quale ha raccontato la visione e le motivazioni che vi sono alla base di Bollicine in Green, sottolineando l’importanza di promuovere pratiche aziendali sostenibili per rendere le imprese siciliane più innovative e competitive.

  1. Ingegnere Munafò, quali sono oggi le principali opportunità per le aziende che vogliono migliorare l’efficienza energetica dei propri edifici?

Oggi le aziende hanno davanti diverse opportunità molto concrete per migliorare la propria efficienza energetica e, allo stesso tempo, beneficiare di incentivi e agevolazioni. Dai sistemi di building automation, che gestiscono in modo intelligente illuminazione, climatizzazione, sicurezza e consumi, all’adozione di illuminazione LED ad alta efficienza, spesso integrata con sensori di presenza o di luce naturale. Un altro intervento molto richiesto è la sostituzione delle vecchie caldaie con pompe di calore ad alta efficienza, così come la coibentazione dell’involucro edilizio – quindi cappotti termici e infissi evoluti – che permette di ridurre drasticamente le dispersioni.

A supporto di questi interventi esistono diverse misure di incentivazione: dai crediti d’imposta e dalle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica, al Conto Termico, che promuove in particolare pompe di calore, caldaie efficienti e impianti solari termici. Molte realtà possono inoltre accedere a contributi a fondo perduto messi a disposizione da enti locali o regionali.

Un altro elemento fondamentale è la digitalizzazione. L’installazione di contatori intelligenti e sistemi di energy monitoring permette di raccogliere dati precisi sui consumi e di analizzarli per identificare sprechi, inefficienze e, di conseguenza, ottimizzare le strategie di utilizzo dell’energia. In sintesi, oggi le aziende hanno a disposizione un ventaglio molto ampio di tecnologie, strumenti finanziari e supporti digitali che, se combinati, possono portare a un miglioramento significativo delle prestazioni energetiche e dei costi operativi”.

  1. Quali benefici concreti può ottenere un’impresa investendo in interventi di efficientamento energetico?

“Gli effetti positivi di questi interventi si vedono spesso in tempi molto rapidi e toccano diverse aree dell’azienda. Il primo beneficio, naturalmente, è economico: si tratta di riduzioni anche significative dei costi energetici, che in molti casi possono andare dal 20% fino al 50%, a seconda delle soluzioni adottate.

A questo si aggiunge un altro aspetto importante, ovvero la diminuzione dei costi di manutenzione, perché gli impianti moderni richiedono meno interventi e garantiscono performance più stabili. Ma il vantaggio non è solo economico. Intervenire sull’efficienza porta anche benefici competitivi e produttivi: migliorando il comfort interno, gli ambienti di lavoro diventano più salubri e piacevoli, con ricadute dirette sulla produttività dei dipendenti. Allo stesso tempo, avere impianti più affidabili significa ridurre il rischio di guasti e, quindi, i fermi macchina che possono rallentare o bloccare la produzione.

Un altro capitolo fondamentale riguarda la sostenibilità. Ridurre i consumi energetici significa ridurre anche le emissioni di CO, con un impatto ambientale positivo che oggi è sempre più valutato da clienti, partner e investitori. Diventa quindi più semplice comunicare il proprio impegno verso la sostenibilità, un elemento che oggi pesa molto nelle scelte di mercato. Infine, c’è un ulteriore effetto spesso sottovalutato: l’incremento del valore degli immobili.

Un edificio efficiente, dotato di una classe energetica più elevata, ha infatti un valore di mercato superiore e risulta più interessante anche in un’ottica di lungo periodo. In sostanza, intervenire sull’efficienza energetica non porta solo risparmi: genera un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro, della competitività, dell’immagine e persino del valore patrimoniale dell’azienda”.

  1. Quali aspetti è importante considerare prima di avviare un progetto di riqualificazione energetica?

“Come abbiamo approfondito durante l’incontro, prima di avviare qualsiasi progetto di riqualificazione energetica è fondamentale partire da un’analisi approfondita dello stato attuale. La diagnosi energetica dell’intero edificio – dall’involucro agli impianti – rappresenta infatti il punto di partenza indispensabile: è da qui che si definiscono le priorità, le strategie e le linee guida per progettare interventi realmente efficaci.

Il processo può essere riassunto in alcune fasi principali. La prima è l’analisi preliminare, che comprende l’energy audit vero e proprio: una valutazione tecnica che permette di individuare eventuali sprechi, capire dove l’energia viene consumata e identificare quali interventi possono garantire i migliori ritorni economici. In questa fase si analizza anche lo stato degli impianti e dell’involucro edilizio, raccogliendo tutti i dati relativi ai consumi degli ultimi anni.

Una volta definito il quadro economico, si passa alla pianificazione tecnica, che richiede di verificare la compatibilità tra i nuovi sistemi e quelli già presenti, ma anche di valutare l’impatto che i lavori avranno sull’operatività quotidiana dell’azienda, in termini di eventuali interruzioni, spazi da dedicare agli interventi o adattamenti necessari.

In sintesi, un progetto di riqualificazione energetica efficace nasce sempre da un percorso strutturato, che combina analisi, pianificazione, valutazione economica e partner specializzati. È questo approccio che consente di ottenere risultati concreti, duraturi e misurabili”.

“Abbiamo cercato di raccontarvi quali sono le opportunità, qual è la sinergia”, conclude così Angela Colosimo, preannunciando altresì che ci sarà un terzo appuntamento del format. Data ancora da definirsi.