Catania in equilibrio fra gli eccessi di lusso e fango: “Niente posto per le fiabe” di Martina Asero

da | Lug 31, 2023 | Catania, Le Nostre Rubriche

L’amicizia tra due adolescenti sullo sfondo di una Catania spesso difficile da decifrare. Due protagonisti in grado di risanare le rispettive ferite, ma anche di ferirsi a vicenda. 

 

Cinzia ha dodici anni quando un cambiamento doloroso e repentino stravolge completamente la sua vita: l’esistenza che conosceva, la sua quotidianità così “comoda” e la scuola in centro città lasciano spazio alla vita in un nuovo quartiere in periferia decisamente più difficile di ciò a cui era abituata. 

Dopo la morte improvvisa del padre, infatti, Cinzia trasloca insieme alla madre e al fratellino e si ritrova a ricominciare da capo in una realtà che non riesce a decifrare e che la spaventa. L’incontro con Antonio, detto Zucca, cambierà di nuovo tutto. 

Zucca è un ragazzo irascibile e solitario, con uno spiccato talento artistico, che tiene tutti lontani ma che troverà in Cinzia un’amica da proteggere: cercherà infatti di aiutarla a districarsi nella complessa realtà del quartiere, insegnandole a difendersi a parole, ma non solo. I due però, oltre ad essere legati da un affetto viscerale, riusciranno anche a ferirsi a vicenda. In particolare, Cinzia sentirà che questa amicizia la spinge sempre oltre il limite che è disposta a tollerare, come se la sua fiducia totale nell’amico non fosse sempre ben riposta. 

Cinzia e Antonio sono messi di fronte a sfide e esperienze di vita molto forti, ben più grandi della loro età. Impossibile non affezionarsi a questi due personaggi dalle situazioni familiari complicate e dalle mille fragilità, che in questo romanzo di formazione cercano la loro strada. 

Ma un’altra protagonista, se così vogliamo chiamarla, con un ruolo centrale in Niente posto per le fiabe è proprio la città di Catania, con i suoi quartieri e le sue strade, i suoi colori e i suoi odori. Una città che prende vita tra le pagine e si fa scoprire in tutte le sue contraddizioni e nella sua disarmante bellezza. 

Un libro sincero, che racconta sentimenti puri e viscerali, ma stratifica anche elementi più complessi come le profonde incomprensioni tra genitori e figli, la paura del pregiudizio e di non essere accettati per ciò che si è, e il terrore del sentirsi mancare il mondo sotto i piedi quando la nostra vita come la conoscevamo non esiste più.