Etna e vino: il racconto segreto dell’enoturismo a nord del Vulcano

da | Gen 5, 2024 | Catania, Storie di oggi

Di – Vino, il progetto di enoturismo che mette in sinergia l’Università degli studi di Catania e cinque aziende vinicole dell’Etna (cantine Benanti, Cottanera, Graci, Russo e I Custodi delle vigne dell’Etna) ha preso il via il 21 dicembre con la presentazione a Castiglione di Sicilia, centro nevralgico del Nord dell’Etna votato alla produzione di vino.

Federica Eccel, innovation broker, trait d’union tra le aziende e l’Università, ha raccontato a Living in The City il valore e il senso di pensare all’enoturismo come a un asset strategico per il turismo, l’innovazione e il marketing.

Ha un tono appassionato, Federica Eccel, nel raccontare il perché di Di-Vino progetto finanziato dal PSR Sicilia 2014-2022 – Sottomisura 16.1 che vedrà protagonisti  per i  prossimi  due anni, il Dipartimento Di3A dell’Università di Catania, come ente capofila, e 5 aziende vitivinicole partner.

L’obiettivo è quello di coniugare vino, innovazione, marketing e turismo esperienziale, per soddisfare la sempre più crescente richiesta di servizi e offerte integrate, da parte dei viaggiatori più curiosi e preparati: «Oggi, le cantine che vogliono pensare e progettare percorsi di degustazione, devono farsi trovare pronte. In termini di ospitalità, competenza e conoscenza da trasmettere ai visitatori più raffinati, esperti e curiosi. Si tratta soprattutto di turisti stranieri.»  

Nell’ultimo decennio l’enoturismo è cambiato molto: le cantine si sono attrezzate per percorsi di degustazione, l’età media dei visitatori si è abbassata, passando dai 55-65 ai 30-35 anni e la possibilità di spesa è cresciuta.

L’Etna fa da hub attrattivo, registrando il pienone anche fuori stagione. Federica parla della sua esperienza con Cottanera: “Non ci aspettavamo un mese di novembre con un flusso turistico quasi da tutto esaurito. Il bel tempo ha certamente favorito l’arrivo di turisti stranieri, ma ormai l’Etna è un’attrazione che è uscita dalla stagionalità. Le proposte e le offerte anche legate al vino, l’hanno resa catalizzatore per soggiorni, brevi e medio – lunghi durante l’anno, a differenza di altre zone votate alla viticoltura e che, in Sicilia, restano più legate ai flussi turistici tradizionali”.

L’Etna, dunque, è il focus di una produzione di qualità e di una proposta affascinante se si guarda con l’occhio e lo spirito di chi desidera approfondire il racconto segreto dei vigneti che crescono tra le sabbie laviche.

Federica lo spiega così:  «Il vino è cultura e lo è tutto l’ecosistema che riguarda  la raccolta, la macerazione e la produzione. Con Di-Vino vogliamo promuovere l’importanza dei muri a secco che circondano i vigneti sulla montagna. Rappresentato un bene immateriale riconosciuto dall’UNESCO e hanno un valore inestimabile per tante ragioni, lo dimostrano gli studi e le ricerche: sono l’esempio dell’armonia possibile tra uomo e natura; raccontano uno spaccato sociale ed economico della Sicilia del secolo scorso; sono costruzioni rurali che caratterizzano il paesaggio; tutelano la biodiversità del terreno e lo proteggono dalle frane con un’opera di contenimento. La cultura dei muri a secco rischia di disperdersi, noi vogliamo mantenerla viva, come racconto e come bene».

muro a secco

I muri a secco, infatti, garantiscono una qualità delle colture che è differente rispetto a quella delle cantine che hanno deciso di abolirli anche a causa dei costi ingenti di manutenzione: «L’artigianato dei muri a secco conta ormai su pochi professionisti, con Di-Vino abbiamo in cantiere anche delle giornate di formazione per far conoscere quest’arte e farla sperimentare ai visitatori delle cantine».

Questo valore va comunicato e inquadrato anche in un’ottica di marketing strategico per l’intera filiera: «Nel progetto è previsto un piano di comunicazione e di fidelizzazione del cliente – viaggiatore che prevede la stampa di un libro fotografico con gli scatti delle esperienze vissute in questi due anni, ma anche l’uso degli NFT per ingaggiare il turista; l’ acquisto di un prodotto del vigneto permetterà di contribuire alla manutenzione dei muri a secco a cui si darà il nome del benefattore così di mantenere nel tempo il legame».

Di-Vino è un progetto culturale ambizioso che unisce l’amore per la storia e il vino al desiderio di innovare e promuovere, ma anche di costruire e mettere insieme, con la stessa dovizia dei murassiccari, laddove sembrava impossibile, i pezzi storti.

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