Tre giorni intensi vissuti e partecipati hanno dato nuova visione, coraggio e respiro al settore agricolo durante il Festival YoungaDays appena concluso.
L’evento ideato dai giovani di Confagricoltura Ragusa ha rappresentato un importante momento di dialogo e di nascita di nuove idee. Al centro del dibattito, la necessità di partire dalla cultura per rinnovare l’approccio all’agricoltura.
Visione e coraggio sono gli aggettivi che meglio descrivono questo appuntamento nato dall’esigenza di una comunità di giovani di ridefinire l’approccio tradizionale al settore agricolo.
Incontri senza barriere al Festival YoungaDays
Il Festival ha riunito agronomi, docenti universitari di storia dell’alimentazione, imprenditori agricoli, giornalisti, direttrici creative, antropologi, medici esperti, divulgatori scientifici, designer, pedagogisti, esperti di finanza agevolata e avvocati. Questi professionisti si sono riuniti in cerchio all’interno del suggestivo Palazzo Spadaro e della bellissima chiesa di Santa Teresa di Scicli per discrete e condividere idee innovative.
Una narrazione diversa dell’agricoltura
Il Presidente dei Giovani di Confagricoltura della provincia di Ragusa, Lorenzo Cannella spiega da dove nasce l’esigenza di costruire un cammino diverso per l’agricoltura del domani:
“Abbiamo organizzato questo Festival perché c’è una necessità urgente di rinnovare il modo di raccontare l’agricoltura. Non ci limitiamo a narrare una storia, ma intendiamo esplorare ogni aspetto dell’agricoltura. Dall’innovazione alla comunicazione, dai dettagli che la caratterizzano al contesto più ampio che la circonda. Durante questo evento, abbiamo coinvolto educatori, ricercatori, docenti, imprenditori, giornalisti e soprattutto pensatori, persone che non si sono limitate a esporre le loro competenze, ma che ci hanno offerto il loro punto di vista unico. Il nostro obiettivo è stato quello di raccontare alla nostra comunità e ai cittadini cosa rappresenta veramente l’agricoltura e cosa potrebbe diventare, cercando soluzioni per affrontare le sfide ambientali e sociali e costruire un nuovo rapporto con la comunità”.
Il valore della cultura in agricoltura
Secondo i giovani di Confagricoltura Ragusa, bisogna partire dalla cultura e dalle contaminazioni. Ascolto e dialogo rappresentano i punti partenza per costruire un futuro responsabile e sostenibili.
Lorenzo Cannella afferma: “La cultura è fondamentale per l’agricoltura. Spesso ci concentriamo esclusivamente su misure e finanziamenti per migliorare il settore agricolo, trascurando la componente culturale essenziale. Per trovare innovazione in agricoltura non servono solo i soldi, ma serve anche la cultura. Abbiamo perso di vista l’importanza di confrontarci, ascoltare e capire che la combinazione delle nostre idee può portare a una nuova visione. L’innovazione porta risultati e ci sono innovatori che aiutano a trascinare tutti nella direzione del cambiamento, del miglioramento di una situazione nuova – continua Cannella – In questo Festival ci siamo ritrovati per parlare tutti insieme perché ognuno di noi può dare un contributo non importa se è un agricoltore, un consumatore, una persona che vive all’interno della stessa comunità. I finanziamenti alle imprese sono certamente utili, ma serve fare qualcosa di più, qualcosa di scomodo: fermarsi e ascoltare persone che raccontano cose interessanti, che ci aiutano a evolverci culturalmente e che ci fanno capire l’importanza dell’ambiente, del cibo e del valore delle persone che lavorano in questo settore fondamentale”.
Il Festival YoungaDays rappresenta un segno di speranza e cambiamento, un esempio di come l’unione delle forze e delle idee possa dare vita a un futuro migliore e più sostenibile. La seconda edizione è già in cantiere.