Nel cuore della Sicilia, migliaia di anni fa l’uomo scavò queste straordinarie architetture nella roccia, ma nessuno sa a cosa servissero
Impropriamente chiamate grotte, sono in realtà un maestoso complesso di architettura rupestre che sorge nel cuore della Sicilia, tra i monti Sicani e l’alta valle del fiume Torto, nei pressi del comune di Alia. Sei ambienti scavati all’interno di una rupe di arenaria rossa che hanno fatto accapigliare studiosi e ricercatori da tutta Italia, eppure nessuno sa ancora dire con certezza perché circa quattromila anni fa qualcuno ha deciso di spaccarsi la schiena per scavare quelle rocce, né quale fosse il loro scopo originario.
C’è chi li data come insediamenti rupestri di epoca saracena, chi li paragona a villaggi berberi o preistorici, quel che è certo è che stanno ancora lì a testimonianza di antiche popolazioni, forse autoctone o forse venute da altre aree del mediterraneo, di cui sappiamo davvero molto poco.
A nulla è valso il convegno del 2009, tenutosi a Palermo, dove diversi studiosi si confrontarono sull’argomento, senza riuscire però ad individuare risposte certe e gettando un’ulteriore aura di mistero su questo indecifrabile luogo. Forse granai e magazzini, forse luoghi di culto, c’è addirittura chi vuole vederci la tomba del re Minosse, arrivato in Sicilia dopo la morte del suo figlio prediletto Icaro.
Una cosa è certa, le grotte della Gurfa rappresentano un luogo di grande fascino, avvolto nel mistero e dall’aurea magica. La grande Tholos, alta più di 15 metri è decisamente il cuore del complesso, qui al solstizio d’estate si può assistere al perfetto allineamento tra il sole e il foro superiore della campana, lo spettacolo è estremamente suggestivo e avvolge l’intero complesso di una luce mistica.
Altre stanze e corridoi si diramano dalla Tholos fino al piano superiore, di dimensione cubica o rettangolare e consentono di ammirare la tholos a diversi livelli di altezza. Tutto intorno la natura incontaminata con il verde dei pascoli in primavera e il giallo del grano in estate renderà la vostra gita fuori porta indimenticabile.
Fun fact: il piccolo paese di Alia è famoso anche per il caffè più economico d’Italia. “Ideal bar” ma chiedere indicazioni in paese con questo nome non è conveniente, perché tutti lo conoscono come “Bar Perrone” o semplicemente “Nnì Perrone”, che è il nome del vecchio proprietario. Il bar è oggi gestito dalla signora Maria, che ha mantenuto invariate le originali tecniche di marketing ideate dal suocero: qui il caffè da sempre costa solo 300 lire, oggi 20 centesimi. Il bar ha il record nazionale di caffè più economico d’Italia.
Il caffè nonostante il prezzo davvero bassissimo è molto buono, come il resto delle cose che si possono mangiare in piedi davanti al vecchio bancone o su uno dei tavolini “vintage”. Nel laboratorio a conduzione familiare, si preparano oltre ad arancine, rollò, pizze a taglio e pizzette (da non perdere “la mattonella”) anche le deliziose “scattate”, dolci di mandorle presidio Slow Food.
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