La terza stella non arriva, ma delle 10 nuove che brillano nel firmamento gastronomico italiano, 4 sono tutte siciliane e a farla da padrona la provincia di Siracusa, che ne conquista 2 in un colpo.
Sono stati diffusi i nomi dei premiati dalla “rossa” più amata dagli chef di tutta Italia, la famosissima Guida Michelin, e i risultati venuti fuori dicono che nell’Isola qualcosa inizia a muoversi.
La 69° edizione dell’eccellenza gastronomica italiana, infatti, premia per il 2024 ben 23 ristoranti siciliani, con 19 conferme e 4 nuove stelle sulle 10 assegnate in tutta Italia tra i 395 stellati. Oltre ai monumenti sacri, dunque, c’è di più.
Un segnale importante, importantissimo, per testare lo stato di salute del settore, che per anni – a parte gli storici baluardi – non ha regalato grosse novità. Ma la strada, adesso, sembra quella giusta.
Le “regine” della guida Michelin sono sempre le Eolie e Taormina, poi le città metropolitane Palermo e Catania. Nel Ragusano le grandi conferme di Sultano e Accursio, mentre ad Agrigento basta citare Pino Cuttaia. Ma la vera notizia di quest’anno è che un’altra provincia siciliana è stata finalmente illuminata dalle stelle Michelin: quella siracusana.
A Siracusa e provincia diversi ristoranti hanno inseguito l’agognato riconoscimento per anni e, finalmente, è arrivato. A cominciare da Il Crocifisso dello chef Marco Baglieri, a Noto. La città barocca è diventata una delle mete più importanti del turismo nazionale ed internazionale, e “Crocifisso” un punto di riferimento gastronomico per Noto e per tutto il territorio della zona sud. Stella Michelin meritata anche per Cortile Spirito Santo, all’interno di Palazzo Salomone luxury suites, nel cuore di Ortigia a Siracusa, nei pressi del Castello Maniace con la cucina guidata dallo chef Giuseppe Torrisi.
“Aspettavamo da tempo che la Michelin si accorgesse del valore e del successo che offrono alcuni ristoranti del territorio siracusano. – ha dichiarato Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa -, La stella è uno dei riconoscimenti più ambiti non solo per gli chef o per i ristoranti che si potranno vantare di esporre il “simbolo” sulla vetrina del locale, ma soprattutto per il territorio che rappresenta spesso il valore aggiunto di “un viaggio” verso una destinazione: una priorità che i viaggiatori elargiscono nello scoprire nuove culture e con esse esperienze culinarie legate al cibo e al vino“.
Premiati anche Il Bavaglino a Terrasini che porta a 5 le stelle Michelin palermitane e Votavota a Marina di Ragusa, guidato da Giuseppe Causarano e Antonio Colombo, quarta stella del ragusano.
Dopodichè tante conferme. A partire dalla doppia stella dei celeberrimi La Madia a Licata, in provincia di Agrigento, dello chef Pino Cuttaia, il Duomo a Ragusa dello chef Ciccio Sultano e St. George by Heinz Beck di Taormina: i 3 ristoranti fanno parte dei 40 con 2 stelle Michelin appuntate al petto.
“È sempre una grande emozione – ha dichiarato Cuttaia – ogni volta come fosse la prima. Un traguardo ma anche un punto di partenza per migliorare costantemente, per rinnovare, per cercare il massimo dell’eccellenza“.
E poi gli altri 20 ristoranti ad una stella (tra i 342 premiati in tutta Italia): 7 in provincia di Messina (3 alle Eolie: Signum a Salina, Cappero e I Tenerumi a Vulcano, e 4 a Taormina: La Capinera, St. George by Heinz Beck e Otto Geleng e Principe Cerami), 5 nel Palermitano (I Pupi e Līmū a Bagheria, Gagini Restaurant e Mec Restaurant a Palermo, Il Bavaglino a Terrasini), 4 nel Catanese (Coria a Caltagirone, Sapio a Catania, Shalai a Linguaglossa, Zash a Riposto), e 4 anche in provincia di Ragusa (Accursio a Modica e Locanda Don Serafino, il Duomo a Ragusa e Votavota a Marina di Ragusa), 2 a Siracusa (Cortile Spirito Santo a Ortigia, Siracusa, e Il Crocifisso a Noto) e 1 a Licata, Agrigento, La Madia di Cuttaia. Restano fuori Trapani, Enna e Caltanissetta.
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