Il fiorista Nino Giuffrida rievoca il suo percorso con Sant’Agata, una storia lunga cinquantotto anni.
I fiori del fercolo di Sant’Agata hanno un significato simbolico molto forte, quelli rosa ( giorno 4) rappresentano il martirio e quelli bianchi (giorno 5) sono l’emblema della purezza e della consacrazione a Dio.
I garofani, aggiungono un senso di riverenza al rituale religioso e alla tradizione associata alla venerazione di Sant’Agata, in particolare durante le celebrazioni della sua festa.
Esiste una figura iconica che cura la “cornice floreale dei fercolo” ed è quella del signor Giuffrida che, da cinquantotto anni compie la sua opera artigiana con amore e devozione.
Lo abbiamo intervistato nel suo negozio e con piacere ci ha mostrato i fiori che il giorno dopo avrebbero addobbato la chiesa di Sant’Agata al Carcere. Ci ha raccontato com’è iniziata questa lunga storia con la Santa Patrona di Catania.
Cinquantotto anni sono tanti, lei era molto giovane ma le venne affidato un incarico importante, non ha avuto timore di assumersi questa responsabilità? Ci racconta com’è avvenuto questo affidamento?
Ho sempre pensato che sia stata Sant’Agata a volermi. Avevo ventuno anni e lavoravo in un negozio di fiori che si trovava proprio in piazza Duomo. Il comitato di allora, domandò al mio titolare se volesse addobbare il fercolo per le giornate della festa, lui rispose di no per l’onere che comportava. Io mi feci avanti e decisi di accettare l’impegno. Da quel momento Sant’Agata entrò nella mia vita.
Esiste un episodio particolare, un aneddoto, qualcosa che le fa piacere ricordare e condividere?
Nel 1968, come molti giovani di allora, mi trovavo fuori Catania per il servizio di leva. Il commendatore Maina, compianto e indimenticabile cerimoniere onorario dei festeggiamenti di Sant’Agata, scrisse una lettera al comandante della caserma affinché questi mi concedesse la licenza, e così fu. Riuscii a rientrare in tempo per non mancare all’appuntamento con Sant’Agata.
Dopo tutti questi anni le emozioni che prova ad addobbare il fercolo quali sono?
Oggi più di ieri le emozioni ci sono e sono quelle che ogni anno guidano le mie mani, e quelle di mio figlio che sin da piccolo è stato al mio fianco, nel posizionare fiore dopo fiore i 1500 garofani che vengono inseriti sui festoni di paglia posti su venti anfore. Il 3 febbraio di ogni anno, da cinquantotto anni, ho il privilegio di addobbare una “Sposa” unica al mondo.
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