Sicilianità e isolani alla Milano Fashion Week 2024

da | Set 24, 2024 | Storie di oggi

Le passerelle milanesi firmate dai siciliani confermano il legame con l’Isola e i suoi elementi iconici.

Si è appena conclusa la Milano Fashion Week: sette giorni ricchi di presentazioni, eventi e sfilate, intensi e pieni di novità.

 

Professionisti del settore, buyer e giornalisti hanno raccontato quanto più stile e glamour possibile di questa intesa settimana, con un fitto calendario di appuntamenti da un capo all’altro della città. Ma andiamo con ordine e andiamo a vedere cosa ci ha colpito di più.

 

La Sicilia, grazie ai suoi direttori creativi, dona sempre più ispirazione per la creatività dell’isola, dove colori, vegetazioni, tramonti e cultura diventano i nuovi focus delle collezioni portate in passerella durante l’ultima edizione della Milano Fashion Week.

 

Iniziamo dall’eleganza libera di muoversi e di essere, le donne Philosophy di Lorenzo Serafini, che sembrano volteggiare in una dimensione di equilibrio, dove la consapevolezza del potere seduttivo assume linee liquide e potenzialmente infinite. Nella piena libertà di movimento e leggiadria, c’è tutta l’eleganza di una donna che ama sentirsi a proprio agio negli abiti che indossa. Sensuali scollature, frange fluttuanti e pizzo, romantico e sensuale, nei colori della terra, dal bianco corda al verde oliva, palette delicate ed estive. Un front row d’eccezione, dove attrici, influencer e donne dello spettacolo sono intervenute alla corte di Serafini tutte in prima fila ad applaudirlo. Da Poppy Delavigne, Heart Evangelista e Jameela Jamil, alle italiane di casa nostra come le siciliane Costanza Caracciolo e Cristina Marino, e poi ancora Melissa Satta e Ludovica Sauver. A coordinare l’hair styling della sfilata per Wella Italia, il catanese Giovanni Ventura, che ha studiato con lo stilista, uno styling basato su un raccolto semplice ed elegante in linea con gli abiti.

Giovanni Ventura e Costanza Caracciolo

      Giovanni Ventura e Costanza Caracciolo

 

E ancora, protagonisti come sempre gli stilisti di casa nostra.

È il caso di Marco De Vincenzo, stilista messinese, che per Etro, evoca il “suo sud” nei colori della collezione: sono accesi e la scenografia ricorda i simboli del Mediterraneo che riporta ad uno scenario tipico della nostra amata isola, ma la collezione non ha un tema specifico su di esse, se non d’ispirazione ambientale. In passerella, pantaloni a zampa di elefante indossati con maglie stampate e ricami, abiti lunghi fluttuanti da i colori forti ed accesi ispirati anche dalla canzone dai tratti psichedelici che la cantante Daniela Per ha suonato dal vivo durante la sfilata. Per lo stilista moda e musica sono un connubio perfetto di creatività estetica.

 

Di forte referenza culturale invece, la collezione primavera estate 2025 di Roberto Cavalli disegnata da un altro messinese, Fausto Puglisi, spostando così le caratteristiche della maison del fondatore scomparso ad Aprile scorso, al quale si è reso omaggio portando in passerella tutti i pezzi iconici di Cavalli. Accanto, una collezione dal sapore tutto siciliano, che richiama i muri ruvidi e i colori naturali delle case costruite dopo il terremoto del 1900 della sua Messina, e che lo stesso Fausto Puglisi ha vissuto sin da bambino, rimanendo così affascinato tanto da rievocarlo in questa nuova collezione. Lino increspato e soprabiti come una rete da pesca sovrapposta. E ancora abiti a sirene stampati con raffigurazioni di tramonti, onde alte con tutte le viste marine siciliane. Modelle super top come Eva Herzigova, Joan Smalls, Natasha Poly, Isabeli Fontana, Mariacarla Boscono, Karen Elson e Alek Wek hanno omaggiato lo stilista scomparso con la sua voce che rievocava in passerella “I’M THE PARTY”, indossando capi storici, come sottovesti di stampa zebrata (A/I 2000), un abito in pelle nera e chiffon (A/I 2003) e tre immancabili abiti piumati (A/I 2004).

Uno spettacolo unico, inoltre, quello portato in passerella dal duo Dolce & Gabbana, Stefano e Domenico (di Polizzi Generosa) che hanno portato sin dagli esordi, la cultura e la tradizione siciliana, attraverso i loro abiti storici in pizzo nero, che un tempo rappresentavano le donne tipiche della Sicilia degli anni ’50 e che oggi sono diventati stile all’ennesima potenza, tanto da ispirare e dedicare oggi un’intera collezione allo loro musa per eccellenza, la cantante pop Madonna. L’artista, infatti, ha avuto un peso decisivo sulla loro carriera, decretandone così il successo internazionale, quando erano ancora agli inizi della loro carriera stilistica. Decisivo e fortunato l’iconico bustier di pietre indossato dalla cantante per la premiere a Cannes di “A letto con Madonna”, vero trampolino di lancio per il duo di creativi che oggi omaggiano l’intera collezione, riportando in passerella i pezzi storici della pop star. E così sfilano in passerella decine e decine di look leggendari: tra abiti indossati sul tappeto rosso e costumi da palcoscenico, copertine e shooting fotografici, una kermesse di stile unico che rimarrà nella storia. Dal corpetto a punta di Gualtier, agli orecchini a croce, dalle bralette seducenti ai completi gessati. E poi ancora il trench indossato in Dick Tracy all’abito scintillante di “A letto con Madonna”, allo hair styling biondo platino per tutte le modelle che per anni ha sfoggiato la pop star.

 

Di tutt’altra interpretazione, la visione del palermitano Alessandro Enriquez, dove i riferimenti ai bistrot francesi incontrano le trattorie italiane, mentre le parole, parole, parole” interpretate da Mina in italiano e in francese da Dalida, diventano fonte d’ispirazione per la nuova collezione che narra di un amore speciale, quello tra lItalia e la Francia, decantando i luoghi intrisi di colori, profumi e ricordi senza tempo degli anni 50 e60. A fare da filo conduttore le sfumature mediterranee dellestate, come intrecciate in una tela in cui i vivaci toni gialli dei limoni della Costiera Amalfitana si alternano ai delicati gialli delle mimose di Bormes. I nuovi disegni trovano una perfetta armonia nelluso di tessuti preziosi come sete, popeline di cotone croccante, lino, crêpe de chine e duchesse brillante. Il nuovo guardaroba si compone di abiti plissettati che abbracciano delicatamente il punto vita, scendendo fluidi lungo tutta la loro lunghezza, e di mini dress in pizzo iper femminili. Accanto a questi, i maxi kaftani, presentati sia in versione stampata che tinta unita, si affermano come protagonisti della collezione, insieme agli iconici gonnelloni a pieghe, must have del brand. A completare la proposta della stagione, si aggiungono look in vichy e a righe, che richiamano il fascino retrò delle estati mediterranee, esaltando ulteriormente lo spirito versatile e chic della nuova collezione. Ho sempre amato le città della Costa Azzurra, da Cannes a Nizza fino a Saint-Tropez. Ci sono colori e atmosfere magiche che mi ricordano quelle siciliane. Unire due lingue, due culture, due paesi attraverso i disegni e lamore è stato unesperienza per me meravigliosa. Con il brand Côte dAzur presentiamo sia in Italia che in Francia questa bellissima iniziativa”.

Degne di nota, per concludere l’excursus dei creativi siciliani alla Milano Fashion Week S/S 2025 le originalissime scarpe ideate da un altro messinese doc, Matteo Greco. Il progetto, sposato interamente dallo Shoowroom Format di Milano, di Andrea Cacco, Soldini 80 (chiamate così perché il calzaturificio compie nel 2025, 80 anni di attività), nasce per caso dall’incontro tra l’ideatore siciliano e il Sig. Rossano Soldini, titolare dello storico Calzaturificio Fratelli Soldini. “C’eravamo incontrati per altri motivi di lavoro, ma ho capito subito che l’interlocutore era colui che avrebbe potuto realizzare quello che è stata da sempre la mia idea per 20 anni di carriera nel mondo delle calzature. Ovvero trasferire il mocassino fondo cuoio decostruito, quindi un modello classico, su una sneakers fondo gomma, morbida flessibile e tubolare. E grazie a una tecnica particolare, adesso brevettata e registrata a livello europeo, ci siamo riusciti”.

Il prodotto è totalmente made in Italy, l’unica fornitura esterna al Calzaturificio sono i lacci. Il progetto appena nato, è già presente in oltre 240 vetrine di tutto mondo, per un target medio alto. “Prossimo passo ampliare la scelta dei materiali che finora sono stati utilizzati per l’abbigliamento e trasferirli su una scarpa, mantenendo sempre un dna di qualità e ricerca, e soprattutto la flessibilità e la morbidezza che la contraddistingue”.