Il ricamo che intreccia sogno e contemporaneità

da | Gen 27, 2025 | In giro e dintorni

La collezione 2025 di Marco Strano, tra pizzi francesi, colori ispirati all’acqua e una scenografia che richiama l’Opéra di Parigi.

L’arte del ricamo come filo conduttore, tessuto di un racconto che intreccia passato e futuro. La sfilata di Marco Strano per la collezione 2025 è una celebrazione della maestria sartoriale, un viaggio emozionante attraverso la creatività e la bellezza senza tempo. Con l’amore per i dettagli che si traduce in ogni punto e trama, ogni abito diventa una dichiarazione d’intenti: far sentire ogni donna “la più bella del reame”.

“RicAmare nasce dalla passione per il ricamo, per tutto quello che è decorazione e studio della sperimentazione dei materiali, anche classici rivisitati in chiave moderna”, racconta Marco Strano. E questa passione traspare nella collezione, che si snoda come una sinfonia visiva, dove ogni elemento racconta una storia. Il tulle mano seta, arricchito da ricami in cotone corposo, crea un gioco di contrasti materici che catturano lo sguardo. Le velette francesi, leggere come un soffio, sovrapposte al tulle ricamato con la tecnica dell’intaglio, donano una sofisticata stratificazione di significati.

In omaggio all’autenticità, il pizzo Rebrodè francese adorna l’organza di seta, mentre il ricamo a crochet in cotone si sposa con reti realizzate al telaio. Ogni pezzo è un tributo alla tradizione reinterpretata, come i corredi di famiglia trasformati in gonne geometriche e corpetti steccati. Non è solo “moda“: è memoria rivitalizzata, arte che prende vita.

Tra i momenti più evocativi, un antico frammento di ricamo ibleo narra la leggenda di San Giorgio e il drago, unendosi a un corpetto che esalta la femminilità. La cappa in organza con intagli sartoriali richiama le modellature iconiche degli anni ’60, dimostrando che il passato non è mai stato così contemporaneo. E mentre lo smoking androgino anni ’70 dialoga con un mantello a kimono in pizzo Rebrodè, il legame con il maestro Mariano Fortuny si fa tangibile, sottolineando la forza evocativa delle citazioni stilistiche.

“In questa collezione primavera-estate ho immaginato le serate estive e ho voluto riportare nei tessuti scelti per gli abiti i colori chiari e naturali dell’acqua con effetti lucidi”, aggiunge lo stilista. Ecco allora i fiori, protagonisti indiscussi, che prendono forma in petali realizzati a mano in ottomano, organza, broccato o persino pelle, offrendo effetti scultorei di rara bellezza. Le linee degli abiti si fanno fluide, accarezzando la silhouette con una sensualità raffinata. La scelta di tessuti esclusivamente “Made in Italy”, intrecciati con filati naturali, tutela l’autenticità artigianale che caratterizza ogni creazione.

Il ricamo che intreccia sogno e contemporaneità

La cornice scelta per la sfilata non è stata casuale. “La scelta della location in metropolitana e delle opere liriche come sfondo musicale è nata dal voler rappresentare ciò che avviene all’Opéra di Parigi, dove si sente l’eco dell’opera disturbato dai rumori della metropolitana. Una contaminazione all’interno dello stesso pensiero”, spiega Marco Strano. Una scelta audace che ha saputo enfatizzare il contrasto tra l’eleganza della collezione e l’urbanità dello spazio, rendendo la presentazione un’esperienza indimenticabile.

Marco Strano non crea solo abiti; scolpisce emozioni. La sua collezione 2025 è un omaggio alla donna, alla sua forza e delicatezza, al potere trasformativo della moda. E nel gioco di luci e ombre, tra ricami e stoffe, si cela un messaggio universale: la bellezza è nell’arte di raccontare storie, punto dopo punto.