Cristina Cassar Scalia: grande partecipazione all’incontro al Monastero dei Benedettini di Catania

da | Dic 24, 2025 | In giro e dintorni

Organizzato dalle librerie Cavallotto e Ubik, il Monastero dei Benedettini ha ospitato un evento interamente dedicato al mondo della scrittura, un’opportunità per celebrare una delle voci più amate e riconoscibili del panorama letterario contemporaneo: Cristina Cassar Scalia.

L’incontro, molto atteso, ha visto la partecipazione di numerosi appassionati di letteratura i quali, con tanto di copia in mano, hanno ascoltato trepidanti alcuni frammenti dell’ultimo lavoro di Cassar Scalia, magistralmente letti dall’attrice Manuela Ventura, che vedrà ancora una volta il Vicequestore Vanina alle prese con il caso più complicato di sempre. Mandorla amara, questo il titolo, ha già suscitato grande curiosità tra i lettori e incontri come questo non fanno che rafforzare il legame tra l’autrice e il suo pubblico.

L’affluenza e l’entusiasmo dimostrati dal pubblico che ha affollato l’auditorium Giancarlo De Carlo rappresentano una chiara testimonianza di come l’editoria tradizionale e il libro cartaceo continuino a essere protagonisti, nonostante la diffusione sempre più ampia dei dispositivi digitali. Durante l’incontro, Cassar Scalia ha ringraziato gli organizzatori e i presenti per il calore manifestatole negli anni: “È un vero piacere essere qui. Ho ricevuto subito una risposta grandissima e ringrazio tutti voi che siete presenti, oltre ai docenti e a chi ha reso possibile questa serata”.

L’autrice ha poi approfondito uno dei tratti distintivi dei suoi romanzi ovvero il rapporto tra personaggi e luoghi, un legame che non è mai casuale ma fondamentale per definire identità e scelte narrative: “Una persona è anche il luogo in cui vive. L’ambientazione non è solo uno sfondo, ma parte integrante della storia e della vita quotidiana dei personaggi”, ha spiegato, soffermandosi sulle nuove ambientazioni presenti in Mandorla amara e anticipandone qualcuna per la gioia dei fan. A quanto pare, tra queste comparirà anche Stromboli, che diventa teatro di un ritrovamento sconvolgente, elemento chiave dell’intreccio.

Scrivere è curare i dettagli: Cristina Cassar Scalia racconta il mondo di Vanina Guarrasi

Ma scrivere un buon libro significa stare attenti ai dettagli: sul punto la scrittrice svela alcuni aneddoti curiosi, come i dialoghi sulle abitudini alimentari di Vanina Guarrasi, ormai attesissimi dai lettori. “Raccontare anche i gusti gastronomici di Vanina serve a renderla più vera, più riconoscibile. In Sicilia il cibo fa parte della nostra identità, prescinderne sarebbe impossibile”.

Vanina è una donna lontana dagli stereotipi, una scelta di Cassar Scalia, dietro cui si cela un significato ben preciso: “Volevo raccontare una donna che non avesse bisogno di dimostrare nulla. Le donne in polizia sono ancora poche, ma stanno aumentando, e io ho cercato di restituire una realtà credibile”,

Dietro i romanzi di Cassar Scalia emerge anche una forte componente storica e civile. Il passato di Vanina, segnato dall’uccisione del padre nel 1990, diventa un pretesto narrativo per raccontare uno dei periodi più drammatici della Sicilia: “Uso spesso i miei libri per raccontare pezzi di storia. In questo caso volevo aprire una finestra su un momento sanguinoso e decisivo non solo per Palermo, ma per tutto il Paese”.

Infine, l’autrice ha ribadito la sua scelta di uno stile realistico, fatto di personaggi imperfetti, linguaggio autentico e uso misurato del dialetto o, come la stessa ha precisato, lingua siciliana: “Cerco di creare un mondo il più possibile simile alla realtà. I miei personaggi hanno difetti, a volte sono anche un po’ ridicoli, proprio perché sono persone vere. E il siciliano entra nei dialoghi quando è naturale che entri”.

Insomma, un incontro intenso e ricco di spunti, che ha confermato ancora una volta il forte legame tra Cristina Cassar Scalia, la sua terra e un pubblico sempre più affezionato.