“La cultura e il Diavolo”: alla GAM l’omaggio a Pippo Fava pittore e intellettuale

da | Set 16, 2025 | Storie di oggi

Il 15 settembre la città di Catania ha inaugurato una mostra speciale dedicata a Giuseppe Fava, giornalista, scrittore, drammaturgo e intellettuale ucciso dalla mafia nel 1984. Un appuntamento che segna il centenario della sua nascita e che restituisce al pubblico un ritratto inedito di un uomo poliedrico, capace di intrecciare impegno civile e talento artistico. Alle 18:30 la Galleria d’Arte Moderna di via Castello Ursino, cuore pulsante della città etnea, ha aperto le porte all’esposizione dal titolo “La cultura e il Diavolo. L’arte di Giuseppe Fava tra impegno civile, politico e intellettuale”, fruibile gratuitamente fino al 6 gennaio 2026 con orari pomeridiani; una scelta non causale per favorire la partecipazione di cittadini e turisti che ogni giorno approdano in città. La mostra racconta un lato meno noto di Fava, conosciuto soprattutto per la sua forza giornalistica e per le inchieste che hanno svelato legami oscuri tra mafia e potere, ma meno ricordato come artista visivo e pittore. Attraverso quadri, tele e disegni, emerge un linguaggio pittorico fatto di pennellate vive e significati profondi, dove l’arte diventa strumento di libertà e al tempo stesso mezzo di denuncia. Per Fava dipingere significava contrapporsi ai “diavoli” del potere, smascherare le contraddizioni sociali, dare forma a quelle stesse tensioni morali che animavano i suoi articoli, le sue opere teatrali e la sua scrittura.

Gran parte delle opere proviene dall’Archivio Storico Giuseppe Fava di Gravina di Catania, custodito da Giuseppe Maria Andreozzi, mentre altri pezzi appartengono a collezioni private, componendo così un patrimonio capace di restituire l’ampiezza e la profondità del suo percorso creativo. Scrittura, palcoscenico, pittura e carta stampata si intrecciano in un unico linguaggio, segno di un’intellettualità che non ha mai separato arte e impegno civile. La mostra, curata da Vittorio Ugo Vicari e promossa dalla Fondazione Giuseppe Fava insieme alla famiglia, con la collaborazione del Comune di Catania e il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti, rappresenta non solo un tributo ad un figlio illustre della nostra terra, ma anche un’occasione per far conoscere Fava alle nuove generazioni: per le scuole sono infatti previste visite guidate – su prenotazione – scrivendo all’indirizzo mostre@fondazionefava.it, affinché i più giovani possano scoprire chi fosse quest’uomo che oggi dà il nome ad una via di Catania e che ha lasciato un segno indelebile nella storia civile e culturale, non solo isolana ma nazionale.

Un invito alla memoria che si lega anche alle celebrazioni parallele: pochi giorni fa, durante la conferenza stampa di Etnabook, è stato annunciato un riconoscimento alla Fondazione Fava per il costante impegno nel mantenere viva la memoria del giornalista. Un premio che si affianca al ricordo di altri grandi della cultura, come Andrea Camilleri, e che ribadisce l’importanza di coniugare futuro e memoria. Perché, come dimostra questa mostra, guardare avanti non ha senso se si dimenticano le radici ed il patrimonio culturale che uomini come Giuseppe Fava hanno lasciato in eredità.