Andare ad un concerto in estate è forse scelta comune, a tratti scontata, a volte spinta dal contagioso bisogno di riempire il tempo (specie quello estivo), senza troppo starci a pensare.
Godersi un concerto, in estate e all’alba, raggiungere un luogo inusuale, tra la campagna di Scicli e il mare, trovare quella giusta, tra le trazzere sicule, e aprirsi al buio, può solo voler dire: volerlo fare, scegliere intenzionalmente.
E sabato scorso all’alba, chi c’era, al concerto di Marina Herlop al Museo della Pietra di Sampieri, di sicuro avrà riconosciuto quella voglia di vivere un’esperienza di musica lontana dall’abitudine.
Un’iniziativa che nasce dalla rassegna artistica Azul, il cui obiettivo è scovare artisti dalla cifra stilistica distinguibile e permettere loro un’espressione in contesti architettonici e paesaggistici della Sicilia sudorientale.
Per il secondo anno consecutivo in sold out, davanti ad un tempo naturale che allena all’attesa e alla sorpresa.
A costruire il ricordo c’è la musica di Marina Herlop, artista spagnola e poliedrica musicista, esplora suoni che, combinati alla sua maniera, non trovano una definizione univoca. Da sfumature classiche all’elettronica, ma anche al folk e poi ancora all’ambient.
Ha scelto Sampieri, ha scelto il contesto di Azul e la suggestione dell’alba di fronte alla “cattedrale sul mare”, la celebre Fornace Penna, per la sua unica data nel sud Italia con il nuovo album “Nekkuja”.
Abbinamenti uditivi ammalianti, d’apparenza in collisione tra loro, e una tecnica vocale fuori dal comune. Si è mossa a gesti, voce e strumenti, davanti ad un pubblico curioso di vivere il diverso artistico senza avere paura dell’audace.
Credit photo: Adele Statello