Anna e Aldo, dopo anni in Australia, tornano in Sicilia per fondare il Museo Antropologico di Testa dell’Acqua dove memoria, scoperta, archeologia, esperienza ed eventi trovano casa.
In principio furono i monaci.
Poi arrivarono le mani svelte di chi mischiando natura e cultura filava magia dalle parole.
Allevatori, contadini, maestri artigiani.
Artisti.
I protagonisti di MAT, il nuovo Museo Antropologico di Testa dell’Acqua, sono tanti e non sempre è possibile metterli in ordine cronologico, perché si mescolano tra storia e fantasia.
La storia di un territorio, contrada Mezzo Gregorio di Noto, nello specifico la frazione di Testa dell’Acqua, che è stata attraversata da molte vite; é la storia personale di Anna Raudino e Aldo Turco– archeologa lei e biologo marino lui- , siciliani che dopo più di dieci anni di scavo di una nuova vita in Australia tornano nella loro terra e decidono: la racconteremo qui.
Nel percorso all’interno ci sono momenti simbolici di catarsi per ricordare la responsabilità nei confronti del pianeta e della storia da cui veniamo. Fuori ci sono i segni di un passato ricco di tracce. E poi la visione al futuro: quello che sarà, quello che possiamo costruire insieme.
MAT è tutto questo: mette insieme arte, inno alla natura, curiosità antropologica, passione per la vita.
Anzi, per le vite.
Il progetto
Come mettere insieme ricami e merletti usciti dai bauli della nonna, una serra idroponica, dei visori per immergersi nel mondo magico della majara, esplorazioni archeologiche, installazioni di artisti ed eventi? La formula MAT prevede un percorso in continuo mutamento, una scoperta continua che attrae grandi e piccini. Dentro la grande sala espositiva concepita per essere uno spazio dell’educazione emozionale con installazioni artistiche e oggetti antichi, per guidare i visitatori alla ri-scoperta della storia, delle persone e delle cose che qui si sono incontrate. La visita è stata pensata perché possa essere svolta in autonomia, con l’ausilio di ben 70 codici qr code che accompagnano la comprensione del percorso sensoriale offerto. Si può ascoltare ad esempio, la storia della tessitura e dell’intreccio, mentre si annusa una boccetta di odori siciliani nascosta in un cassetto, o mentre si manipola uno strumento delle tavole di una volta…
Campeggia al centro della stanza una grande radice color indaco che pensata come opera viva, “esce” dalle pareti per proseguire il suo intricato percorso: viene da lontano, dal passato, da uno spazio nascosto da cui tutto ha avuto.
La visione
Al MAT il rapporto con le comunità di eredità è stato costruito attraverso una parola chiave, la sostenibilità. Economica, ambientale e sociale, la sostenibilità è frutto dell’ascolto delle società che qui hanno attivato processi di armoniosa antropizzazione, integrato con un necessario avanzamento tecnologico. L’utilizzo del digitale rappresenta una naturale estensione dell’itinerario che siamo invitati a compiere: ripensare alla tradizione non come qualcosa di fittizio e lontano, forse perso per sempre, ma come “nuovo spazio di incontro”, dove vengono capovolti il tempo e lo spazio dell’esperienza.
I servizi
Il MAT è uno spazio polifunzionale. Non solo museo, ma anche luogo di scoperta, possibilità di esplorazione naturalistica, punto di riferimento per eventi culturali.
Vivere MAT vuol dire sperimentare la bellezza della campagna di Noto, i suoi sapori e odori. È possibile visitarlo ogni giorno, tra le 17 e le 19, oppure prenotare delle visite di gruppo per famiglie, visitatori e scolaresche.
Per info: info@matmuseo.com
Cell. +39 379 2830425