Se avessi una parola a disposizione, una soltanto, per descriverlo, sceglierei un verbo: radicarsi.
Lo scelgo riflessivo perché quando lo guardi suonare in consolle, Mr Leo riflette una prospettiva sua personale. Lo vedi divertirsi da matti, e poco importa se di fronte ha due persone o duecento, la gioia è contagiosa perché è interiore, sua, autentica.
Nato nel punto più a sud della Sicilia, Pachino, lì sceglie di restare e alzarsi per fare.
«Mi viene rabbia a pensare che si debba andare via perché non si trova il proprio posto, io sto costruendo per fare ciò che amo nel posto in cui sono nato e in cui scelgo di vivere. Amo le sfide, voglio partire da qui, come un albero che mette le sue radici in un posto.»
E se di radici parla il titolo di questo articolo, che più che un articolo è un dialogo (con una delle personalità più interessanti della musica elettronica siciliana), di radici è fatto il progetto musicale di Leo Blandizzi, in arte Mr Leo.
«Rariki nasce nell’ottobre 2021 dall’esigenza di creare un marchio, qualcosa che identifichi la musica che piaceva a me, per distinguermi da tutto ciò che c’è in giro. Un marchio che in siciliano significa proprio radici, perché non soltanto grandi città e mete lontane, ma anche qui, in Sicilia, si può fare musica elettronica.»
Come guidato da una lente di ingrandimento che rifugge i canoni e ricerca i bordi da cui uscire, così Mr Leo corre fuori dagli schemi e porta la sua musica a contatto diretto con la natura.
In mezzo ai vitigni di una cantina, tra le dune di una spiaggia, a sfiorare l’acqua del mare, per trarne ispirazione con rispetto, per regalare esperienze di fruizione musicale di cui ricordarsi nel tempo.
«La natura emana dei suoni, noi stessi siamo fatti di vibrazioni, quindi, scegliere il canale giusto di comunicazione e proporre la musica giusta che faccia da contorno è fondamentale. In base al contesto in cui suoniamo, ci adattiamo. Cerco sempre di essere empatico con il luogo in cui mi trovo, tengo molto al rispetto della natura, è uno dei valori a cui sono devoto.»
Contamina suoni e lo fa valorizzando le diversità: dentro frequenze elettroniche ci sono incursioni di canti indiani, africani, percussioni, sound futuristici, come nella sua produzione “Materia”.
Fremono input diversi, nati da due esperienze di viaggio determinanti, «qualche anno fa in Thailandia e poi in Andalusia, in cui ho fatto un giro in venti giorni. Lì ho prodotto le basi di mie future tracce, di cui una uscita qualche mese fa. In quei luoghi sono riuscito a captare delle cose. L’ispirazione arriva guardando, frequentando posti, ascoltando suoni che poi prendono identità nella mia musica.»
Si sposta in giro per l’Italia, tra festival e iniziative in divenire, poi, ritorna sempre al punto di origine, con l’ambizione di rinnovarsi, scrivere nuovi capitoli.
«In collaborazione con delle associazioni e scuole di musica di Pachino abbiamo portato avanti laboratori dedicati a chi vorrebbe imparare il mestiere del dj, che nulla a che vedere con l’improvvisare capacità.Trasmettere ciò che so ad un’altra persona mi appaga, mi soddisfa, mi piace connettermi con le persone che ho davanti. Per me la musica è questo: connessione.»