Dopo aver incontrato la Stella Michelin Pietro D’Agostino (trovi la sua intervista qui), abbiamo avuto il piacere di intervistare l’imprenditrice e padrona di casa di Kisté Morena Benenati.
Legati da un rapporto d’amore che li ha portati a supportare i reciproci progetti per 15 anni, nel 2017 Morena e Pietro decidono di aprire insieme un giardino nascosto nel centro di Taormina.
Un luogo davvero suggestivo che si trova all’interno di Palazzo Cipolla, una struttura del ‘400 realizzata da Armando Dillon, lo stesso architetto della Cattedrale di Taormina.
Lì, oltre ad aver provato piatti davvero unici, Morena Benenati ci ha raccontato la storia del ristorante.
Come nasce Kisté?
«Dopo tanti anni nel mondo dell’hôtellerie ho deciso di dar vita a un progetto che fosse accogliente e caloroso, un luogo dove sentirsi a proprio agio».
Continua: «Ho accanto a me delle persone incredibili, che mi hanno accompagnata in un percorso di rinnovamento d’identità. Lavorare con una brigata sulla scia del grande nome di una Stella Michelin è stato impegnativo perché le aspettative erano molto alte. Nonostante ciò, questo posto ha un’anima a se stante. Quello che io e il mio team vogliamo tirare fuori è un altro concetto di ospitalità, più fresco e volto all’empatia. Lavoriamo con le persone e per le persone, cuore a cuore. È il mio team a rendere questo posto diverso».
Cosa significa Kisté?
«Kisté ha più significati: in siciliano significa “Questo è” e in greco anfora, cisterna. Infatti all’interno ci sono due cisterne greche, dove tenevano l’acqua. Le abbiamo ripristinate per creare la cantina dei nostri vini, dove rimangono sempre al fresco in temperature che vanno dai 2 ai 3 gradi. Inoltre, Kisté è anche metafora di un contenitore di nuove idee».
C’è un punto di incontro tra Kisté e La Capinera?
«Sicuramente sì: l’attenzione nei confronti degli altri. In entrambi i ristoranti, seppur molto diversi, facciamo del nostro meglio per far stare bene le persone. Le osserviamo e cerchiamo di farle stare bene. Inoltre, non tralasciamo mai la qualità. Tutto, in entrambi i ristoranti, è frutto di una grande ricerca, anche a discapito dei costi».
Kisté ha anche uno spazio esterno molto affascinante. Cosa avviene in estate?
«La terrazza esterna in estate si trasforma in un luogo che accoglie dal pomeriggio fino a tarda notte, dall’aperitivo al dopo cena. Il giardino diventa magico e fa sentire i nostri clienti comodi e accolti».
Aggiunge: «Nostri complici sono anche i Cocktail che realizziamo artigianalmente. Esattamente come facciamo per le preparazioni in cucina, creiamo noi gli sciroppi, gli infusi, le caramelle gommose, la pelle di frutta rossa. Proponiamo pochi drink ma ben selezionati».
Cosa vi rende speciali?
«Comunichiamo con le persone. Raccontiamo sempre quello che facciamo e ciò che serviamo per dare valore alla nostra proposta e per rendere consapevole i clienti di ciò che stanno degustando».
La Storia di Pietro D’Agostino e di Morena Benenati lasciano intendere che i sogni possono essere realizzati con tanta dedizione, creatività e, soprattutto, aprendo il cuore alle persone.
Il tutto è reso ancora più prezioso grazie alla cura, la dedizione e la ricerca dietro ogni singolo dettaglio.