Intervista a Valeria Rizzo, Vice Presidente Comitato per la Festa di Sant’Agata
L’amore per Sant’Agata passa attraverso la valorizzazione dei giovani, per trasmettere un messaggio di speranza e legalità. Quest’anno, l’essenza della festa di S. Agata, si concentra sul rispetto delle regole sull’importanza dell’educazione, con un particolare accento alla valorizzazione dei giovani e un ritorno alla tradizione e all’essenza della festa.
In un contesto dove l’impegno per il rispetto delle regole diventa imprescindibile, la festa di Sant’Agata si pone come catalizzatore di una riflessione collettiva. Amarla significa non solo abbracciare la sua tradizione, ma anche impegnarsi attivamente nella creazione di una comunità che si fonda sulla legalità e sulla coesione sociale.
«Amare Agata significa amare Catania – afferma l’avv. Valeria Rizzo vice presidente del Comitato per la Festa di S. Agata che quest’anno ha portato diverse novità all’interno dei festeggiamenti. – Il nucleo di questa edizione- continua l’Avv. Rizzo- si focalizza sul coinvolgimento dei giovani, consapevoli di essere il futuro della città. L’obiettivo è chiaro: dire no ai soprusi, promuovere la legalità e tracciare la strada per una Catania migliore. La legalità è centrale per il progresso e il benessere comune, Sant’Agata 2024 si propone di essere non solo una celebrazione, ma un autentico richiamo a un impegno condiviso».
Agata dedicata ai giovani
La festa di Sant’Agata diventa l’occasione ideale per stimolare la partecipazione attiva dei giovani, trasformandoli in veri protagonisti di un impegno collettivo. Diverse le occasioni dedicate a loro a partire dal 2 febbraio. Quest’anno a salire sulla Carrozza del Senato saranno i ragazzi delle scuole medie di Catania, Alessandro Pagliotta, Chiara Costantino, Salvatore Ferlito, alunni delle scuole Malerba, Maiorana e San Giovanni Bosco, premiati per gli elaborati dedicati alla città di Catania.
Inni dedicati a Sant’Agata dimenticati e ritrovati
Il 3 un momento speciale sarà dedicato ai canti tradizionali dei secoli XIX e XX con la formazione orchestrale giovanile “Vincenzo Bellini” del Conservatorio etneo insieme al Coro Lirico Siciliano.
«Grazie all’impegno del Coro Lirico Siciliano- prosegue l’avv. Valeria Rizzo- le radici profonde della cultura catanese vengono riportate in primo piano, regalando ai catanesi una connessione più intima con la storia e le tradizioni della città. Il Coro Lirico Siciliano ha infatti compiuto un meticoloso lavoro di ricerca che ha condotto alla riscoperta di un ricco patrimonio musicale, rimasto dimenticato per oltre un secolo. Questi preziosi manoscritti, finalmente riportati alla luce, saranno ora resi accessibili al pubblico catanese.
La ricerca ha coinvolto la consultazione di cimeli musicali conservati in collezioni private e nelle biblioteche di istituzioni musicali e religiose. Un contributo significativo è giunto dal Seminario Arcivescovile di Catania, che ha generosamente messo a disposizione il proprio archivio musicale, facilitando ulteriormente questa importante opera di recupero. Il 3 sera sarà quindi caratterizzato da momenti emozionanti arricchiti da tante novità».
Il messaggio ai giovani attraverso Don Pino Puglisi
La Festa di S. Agata sarà un momento per ricordare Don Pino Puglisi.
In occasione del trentesimo anniversario della morte del Beat, una reliquia rimarrà esposta nella Basilica Cattedrale fino alla conclusione del triduo della festa di S. Agata, dal 3 al 5 febbraio.
Quest’anno l’affetto per Sant’Agata si manifesta attraverso la valorizzazione delle nuove generazioni, al fine di diffondere un messaggio intriso di speranza e legalità.
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