“La sostenibilità non è sacrificio, è saggezza”: intervista a Elisabetta Alicino

da | Giu 17, 2024 | YoungaDays

Mostrando come la sostenibilità rappresenti saggezza, Elisabetta Alicino, direttrice creativa specializzata nella progettazione di Brand Identity ha esaminato il suo significato durante i giorni densi di incontri e dibattiti al Festival YoungaDays.

Negli anni spesso abusata, la parola sostenibilità è stata in questi giorni profondamente esplorata e analizzata per darne il giusto peso e il giusto valore. 




“Sostenibilità è saggezza. Non è solo una pratica o un’azione, non è sacrifico, ma una guida per le nostre scelte e il nostro modo di vivere- sottolinea Elisabetta Alicino- Essere sostenibili significa adottare comportamenti e pratiche che rispettano l’equilibrio ecologico, sociale ed economico del nostro pianeta. Significa fare scelte consapevoli che non esauriscano le risorse naturali, che non danneggino l’ambiente, e che promuovano la giustizia sociale ed economica. È un approccio che considera le conseguenze a lungo termine delle nostre azioni, assicurando che le generazioni future possano godere degli stessi benefici e risorse di cui disponiamo oggi”. 




Elisabetta Alicino sottolinea: “L’agricoltura è cambiata, è diventata finalmente un argomento di cui parlare. Nell’era post Covid-19 abbiamo compreso quanto siano importanti i prodotti agricoli e ci siamo resi conto di quanto sia essenziale non escludere l’agricoltura dalle nostre città, ma includerla, attrarre le nuove generazioni in questo settore fondamentale. È necessario che l’agricoltura torni al centro delle nostre città. Questo è stato un festival bellissimo di grande valore, necessario e all’avanguardia”.

La direttrice creativa ha anche evidenziando l’importanza del brand come punto di partenza per i produttori agricoli, sia grandi che piccoli.

“Bisogna partire da un brand; anche un piccolo produttore deve avere un brand perché esso permette al produttore di definirsi”.


Cos’è un brand?


“È valori, identità visuale, identità verbale, è progettazione e futuro. Se un imprenditore agricolo, anche se piccolo, lavora sul proprio brand, ha un modo di presentarsi. Se mi presento anonimamente, sono vulnerabile alla corrente e ai grandi concorrenti; se mi presento con un’identità forte e ben pensata, è meno probabile che venga inghiottito in un settore così competitivo e difficile. Perciò, bisogna sempre partire dal brand. Il brand non è solo una prerogativa delle grandi aziende, ma è un lavoro su sé stessi, un lavoro di futuro perché un produttore pensa a dove vuole essere tra cinque anni. Rafforzando il proprio brand, rafforza la propria identità e coinvolge le persone che lavorano con lui, rendendo la comunicazione interna più efficace e facendo sentire orgogliose le persone di far parte di tale identità”.

Le parole di Elisabetta Alicino al Festival YoungaDays hanno evidenziato l’importanza della sostenibilità come saggezza nelle decisioni e nella comunicazione, ma hanno anche posto il brand come fondamentale strumento di valorizzazione e di identità per l’agricoltura contemporanea. Questi temi orientano il presente e indicano una strada luminosa per il futuro dell’agricoltura nelle nostre città e nelle menti delle nuove generazioni.