CATANIA – Primo classificato al concorso Luce Lavica, Vincenzo Portuese ha raccontato con il suo scatto “Stretto Necessario” una verità profonda, fisica e simbolica insieme: la forza del collettivo, la necessità di stare uniti, il ritmo condiviso di una comunità che si stringe – nel corpo e nello spirito – intorno a ciò che sente proprio.
«Stretto Necessario è nato dall’idea di rappresentare lo “stretto” come condizione fisica inevitabile, ma anche come simbolo di devozione e appartenenza. È l’immagine di tante persone vicine, come una massa ritmica, dove il singolo scompare per diventare parte di un insieme. Penso alla festa di Sant’Agata, al momento di coesione che ogni anno unisce Catania in un’unica voce», racconta l’autore.
Lo scatto cattura un flusso umano che diventa energia compatta: visi, mani, spalle, uniti nella stessa direzione, animati da una fede che è anche gesto sociale, linguaggio comune. Un’immagine che vibra, che respira. Che parla di identità e necessità.
E Catania, per Portuese, è proprio questo: un luogo che può sembrare “stretto”, ma che in realtà si apre a mille possibilità. «Catania è uno spazio ricco, pieno di potenziale, soprattutto artistico. Luoghi come Piazza Scammacca, dove si è svolto Luce Lavica, ne sono un esempio: spazi donati alla città per fare emergere il suo valore profondo, la sua anima creativa e culturale».
Con “Stretto Necessario”, Vincenzo Portuese regala un’immagine, un documento che è gesto, rito e partecipazione. È Catania nella sua essenza più pulsante.