Da luogo abbandonato in passato a luogo vivo più che mai, epicentro gastronomico e culturale del capoluogo etneo
Una strada non è mai solo una strada e vive delle storie che la popolano, che sanno abitarla adattandosi al cambiamento, talvolta determinandolo. È il caso di via Santa Filomena a Catania.
Andrea Graziano, Founder di Fud Bottega Sicula, ristorante made in Via Santa Filomena e progetto culinario che ha delineato un nuovo modo di sperimentare il cibo a Catania, racconta la nascita di Santa Filomena District, il distretto dinamico del food catanese.
Una vivace area di attività ricettive, di ristorazione ed esercizi commerciali che si è trasformata in un esperimento laboratoriale dove la cultura, il cibo, l’anima vitale di una città, sono tenute insieme dal bisogno di fare comunità, di sentirsi comunità nel senso pieno del termine.
L’idea del distretto è nata, infatti, dal desiderio di rendere una strada molto più che un centro attrattivo. Santa Filomena District è oggi epicentro e contenitore delle molteplici sfumature sociali, imprenditoriali e culturali del capoluogo etneo.
Parole, azioni, interventi ed eventi. Impegno, senso del bello e del bene comune. Responsabilità e proattività. Sono questi gli ingredienti che trasformano un luogo abbandonato in un luogo vivo più che mai, in fermento continuo.
Raccontaci di più su Via Santa Filomena e sulla sua storia, Andrea. Quando si è intrecciata con la tua?
La storia di Via Santa Filomena è sicuramente una storia di passaggi e di trasformazione e quella di Andrea Graziano è una storia nella storia, iniziata 20 anni fa “quando decisi di mettere su un progetto per riqualificare la zona abbandonata al degrado del centro storico e di costruire qualcosa di bello e di buono per Catania”.
Andrea spiega che “Tre amministrazioni diverse hanno rimbalzato il progetto e così, quando ho capito di non avere il supporto delle istituzioni, ho scelto di portare avanti il mio progetto cercando altri partner, quelli giusti perché desiderosi di incidere sul territorio realmente. Dal mio locale, il primo a nascere, poi come in una storta di dinamica a macchia d’olio, tanti hanno seguito il mio esempio”.
Oggi il distretto di via Santa Filomena riunisce 15 imprese accomunate da un intento, quello di dare fermento a una strada che da anni è attrattore e fulcro della vitalità catanese: Agricolab, Palinuro, Gourmet Drink, Filomena Domus, B&B Filo15, Il Sale Art Cafè, Moon, Fud Bottega Sicula, Hygge House, Curtigghiu, Boudoir 36, Libreria Vicolo Stretto, L’Horologe, Filomena Suite Apartments, Filohome 44, Ghisa, Polpetteria, Polpetthouse, Dibenedettolight Design.
Via Santa Filomena District
“Credo che le cose belle siano contagiose. Se oggi siamo qui a raccontare di Santa Filomena District è perché la bellezza chiama bellezza”.
Quali difficoltà hai incontrato nel coinvolgere altri, nel far sentire l’attaccamento al progetto?
“È stato tutto molto naturale con gli altri imprenditori ed esercenti, anche perché chi non si sentiva di appartenere al progetto è sceso dalla barca ancora prima di iniziare.
Spesso ci si nasconde dietro le storture del sistema, dietro gli ostacoli che si possono incontrare nel proprio cammino, ma io sono dell’idea che non bisogna fermarsi se si ha realmente l’intenzione di fare qualcosa di costruttivo. È questo il motivo per cui abbiamo sentito il bisogno di accendere le luci su Via Santa Filomena, un gesto allegorico che restituisce alla comunità il senso di quello che facciamo ogni giorno”.
Perché accendere le luci, quale significato per Via Santa Filomena?
L’accensione delle luci su Via Santa Filomena è stato un gesto fisico e emblematico al tempo stesso. Fisico perché lo scorso 18 novembre alla presenza del vice sindaco di Catania Paolo La Greca, due nuove splendide luminarie sono state accese e, gesto allegorico, perché quelle luci non sono solo sinonimo di eleganza e raffinatezza, ma rappresentano metaforicamente il riflettore che si è acceso sulla via evolutasi negli anni. Da luogo abbandonato in un passato non troppo lontano a luogo vivo, vivibile, fiore all’occhiello della città. Illuminato e più sicuro.
Già, perché le luci che illuminano Via Santa Filomena, oltre ad essere portatrici di una bellezza pensata e ricercata, sono accompagnate anche da un sistema di illuminazione e un impianto di videosorveglianza per garantire la sicurezza dei cittadini.
La via Santa Filomena oggi è un’area dall’anima sempre più green: prossimamente saranno installate nuove fioriere e piante capaci di assorbire l’inquinamento e di rinfrescare lo spazio circostante.
Food? Certo, ma anche cultura, arte, networking e presentazioni di libri e mostre, per un’area della città inclusiva e accogliente in cui ognuno possa trovare il proprio spazio di comfort e di fioritura.
Con Santa Filomena District avete sancito una responsabilità sociale e culturale nei confronti dello spazio e della città.
Dalle parole di Andrea emerge chiaramente che investire in Via Santa Filomena significa dedicare tempo, energia e risorse, non solo economiche. Significa sentire la responsabilità che un progetto di questo tipo richiama e porta con sé.
Via Santa Filomena District
“Imprenditori e residenti di Via Santa Filomena, siamo tutti impegnati sul fronte della promozione di concetti come responsabilità individuale e collettiva. Vogliamo essere promotori della valorizzazione dello spazio comune”.
Una delle iniziative su cui Andrea Graziano ha acceso un’altra luce importante, è stata quella realizzata in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: in Via Santa Filomena le scarpe rosse e un minuto di rumore, hanno fatto sentire alla comunità l’urgenza di non restare in silenzio di fronte alla violenza di genere. Un altro gesto simbolico, una scelta che ha posto ancora una volta al centro il senso di responsabilità individuale e comune.
Perché una società migliore si costruisce passo dopo passo, scelta dopo scelta. E forse è questo l’insegnamento più prezioso che progetti come quello di Santa Filomena District lasciano alla comunità.